martedì 10 gennaio 2017

Lo strano viaggio di un oggetto smarrito - Salvatore Basile


Titolo originale: Lo strano viaggio di un oggetto smarrito (2016)

Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario, lo ripone nella valigia, ma promette di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina. 
Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che vengono trovati ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano. 
Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, incastrato tra due sedili, Michele ritrova il suo diario. Non sa come sia possibile, ma Michele sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui. E c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito. Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. 
Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore. (www.garzanti.it)

Attenzione: contiene alcuni spoiler sulla trama.

L'idea di fondo di questo libro è molto bella, e ha dei momenti molto teneri da quando questo trentenne esce dal rifugio della sua stazione per andare a vedere il mondo esterno. Momenti di ingenuità che lo fanno anche scontrare con la cattiveria degli uomini.
Tuttavia, non riesco ad essere entusiasta della lettura perchè ci sono diversi punti, secondo me, un po' deboli.
Innanzitutto, come gli dice Luce, tu aspetti più di vent'anni prima di metterti a cercare  tua madre e lo fai solo dopo che risalta fuori il diario?
Poi la figura di Elena, un vero e proprio tornado che letteralmente esplode nella vita di Michele. Io capisco l'entusiasmo della ragazza, che probabilmente si innamora a prima vista e irrompe nella casa di Michele. Non avevo nemmeno lontanamente immaginato il segreto che nascondeva e quando è saltato fuori, sinceramente, la prima cosa che ho pensato è che fosse pazza, cioè proprio bisognosa di uno psicologo (oddio, forse avrei dovuto avere già qualche dubbio quando dice che ogni persona ha un colore..) e un po' mi ha smontato il personaggio.  
La scena dell'orso, mah, sì, diciamo che l'autore ha voluto restituire la credibilità al marito di Luce. Però ha un po' ricordato i film di Indiana Jones...
E soprattutto, a mio parere, credo sia veramente inverosimile che una persona nelle condizioni della madre riesca a scappare da una clinica quasi blindata, arrivare sul treno, lasciare il diario. Sul serio, da come l'ha descritta, io lo trovo proprio inverosimile. Ma insomma, è un romanzo.
Diciamo che, nel complesso, ci sono alcuni elementi molto belli, intriganti, c'è tutta la scoperta della vita e dei sentimenti da parte di Michele che sono molto belli e coinvolgenti; Michele è egli stesso un oggetto smarrito, come quelli che raccoglie e a cui dà rifugio in casa. Poi ci sono altri elementi che sono poco credibili. 
Lettura carina comunque, scorrevole. 
Mio voto: 7 e mezzo / 10


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